La volontà del bambino secondo Maria Montessori

“Le principali preoccupazioni nell’educazione abituale e del carattere riguardano la volontà e l’ubbidienza e generalmente esse costituiscono due concetti antagonisti nella mente degli uomini. Uno degli scopi principali dell’educazione è tuttora quello di piegare la volontà del bambino e di sostituirvi quella dell’adulto che pretende ubbidienza.”
Montessori, La mente del bambino, 1948

Attualità delle parole di Maria Montessori

Come risuonano attuali queste considerazioni della Montessori!

Un giorno ero in passeggiata con mio figlio. Aveva neanche un anno e si rifiutava di farsi mettere nel passeggino. Voleva essere preso in braccio per guidare il passeggino.

Avevo le buste della spesa in mano e mi sarebbe stato comodo averlo seduto per rientrare a casa. Non avevo pensato a quella pausa, a quella richiesta. La strada all’auto era ancora lunga.

Poi mi resi conto che non importava a che ora saremmo rientrati a casa. Deposi i sacchetti nel passeggino e presi lui in braccio, permettendogli di spingere il passeggino con le sue manine.

Riflessioni su una scena quotidiana

Una donna, che aveva visto tutta la scena, si avvicinò e mi disse: “Sta vincendo lui?”. Capii subito cosa intendeva dire. Nello scontro di volontà tra genitore e figlio, quella che Montessori cita come la “lotta eterna tra adulto e bambino”, era lui che aveva la meglio?

Ma io e il mio bambino siamo dalla stessa parte: entrambi vogliamo sentirci bene insieme, non frustrati. E solo a distanza di tempo ho trovato la risposta adeguata a quella donna: “La nostra è una relazione, non uno scontro”.

La relazione come chiave

Nella relazione vi è ascolto e comprensione. La consapevolezza che ogni comportamento è comunicazione, quindi sottende dei sentimenti.

Ascoltare, accogliere, accettare e riconoscere il sentimento che si nasconde dietro un particolare comportamento del vostro bambino vi permetterà di soddisfare i suoi bisogni, tradurre in parole i suoi stati d’animo e sentirsi in relazione sicura con voi.

Comprensione del punto di vista del bambino

Nella situazione citata, mio figlio voleva comprendere, conoscere e sperimentare un gesto che aveva visto più volte compiere da me.

Ho pensato che poteva sentirsi soddisfatto e felice nell’esercizio di quell’azione. È molto più importante pensare alla situazione dal punto di vista del bambino che dal nostro.

Il pregiudizio nell’educazione tradizionale

Per educazione tradizionale, lasciare che i bambini “facciano di testa loro” è considerato un errore. Eppure “vorrei chiarire queste idee.

Prima di tutto dobbiamo ammettere che in questa materia vi è una grande confusione. Gli studi ci suggeriscono che la volontà dell’uomo fa parte di un potere universale, di una spinta irresistibile verso l’evoluzione. È ciò che dà impulso all’evoluzione.

La confusione, in questo campo, viene anche dall’idea che le azioni volontarie del bambino sono considerate disordinate. La verità dei fatti è che la volontà del bambino non porta al disordine.

Se avviene è per causa di deviazione e di sofferenza. La volontà nel suo campo naturale è una forza che spinge ad azioni benefiche alla vita. Il compito di essa, nel bambino, è la crescenza, lo sviluppo”. Maria Montessori

Liberarsi dai pregiudizi

La scienziata ci invita a liberarci da questi pregiudizi e conoscere la realtà, con consapevolezza e coraggio.

Il nostro compito è quello di coltivare la loro volontà, non reprimerla. Abbiamo il dovere di capovolgere il pregiudizio millenario secondo cui il bambino deve seguire l’adulto.

Se vogliamo aiutare il bambino a diventare ciò che deve essere, dobbiamo lasciarci guidare da lui. Mi rendo conto che è ancora molto complicato, per l’eredità di educazione ricevuta da molti adulti.

La Montessori è contro questa opinione millenaria. Lei chiama il bambino “maestro” della sua vita. Gli adulti devono avere rispetto della volontà del bambino che si sta formando. Il rispetto è la soglia dell’intervento, è una distanza.

L’importanza del rispetto

È la libera scelta del bambino che può compiersi, in un ambiente protetto e pensato per lui. Il bambino che si sente rispettato e sostenuto nelle sue libere azioni, può sviluppare la sua volontà cosciente.

Senza queste premesse non si ottiene l’obbedienza. Ottenerla da bambini che hanno sviluppato la propria volontà e che si sentono rispettati è molto differente da quella obbedienza passiva, ancor oggi diffusa, ottenuta da minacce, ricatti o compromessi dell’adulto.

Volontà e obbedienza secondo Montessori

“Volontà ed ubbidienza sono connesse tra loro, in quanto la volontà è il fondamento e l’ubbidienza segna una seconda fase nel processo dello sviluppo. Allora solo l’ubbidienza prende un significato superiore a quello che generalmente l’educatore si immagini: essa può considerarsi una sublimazione della volontà individuale” Montessori.

Conseguenze delle pratiche educative tradizionali

Voglio riportare un’altra riflessione. Predominare sul bambino, compromette la relazione e comporta l’insegnamento di questa prassi nelle relazioni future del bambino con altri.

A ciò si aggiungono le conseguenze emotive sul bambino. Uscire perdenti da uno scontro di volontà, significa spesso sentirsi umiliati.

L’umiliazione è l’origine della collera, la quale, se interiorizzata e rivolta su di sé, conduce alla depressione, oppure se esteriorizzata e rivolta sul mondo, assume un comportamento antisociale.

Aiutare il bambino a crescere

Ma allora, qual è il modo migliore per aiutare il bambino a comportarsi adeguatamente alle diverse situazioni?

Aiutarlo a fare, pensare, volere da solo, in relazione al contesto in cui si trova. L’autonomia crea fiducia in se stessi e negli altri. Crea ascolto, relazione, gratitudine.

La consapevolezza nel fare ciò che si sceglie di fare e di essere, è la più alta libertà e gratificazione che possiamo lasciare ai nostri bambini. È l’eredità di Montessori.

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Elisa Tocci

Sono una mamma, docente abilitata al metodo Montessori e una FamilyCoach Montessori®. Studio e vivo la pedagogia Montessori, per la mia professione e vita privata, da anni. Il fare e l’essere di Maria Montessori ha migliorato la qualità del mio lavoro e del mio ruolo genitoriale. Mi sono formata in psicologia gestazionale, genetica ed impronte di nascita, divenendo operatore di nascita. Ho concluso la formazione sulla mindfluness genitoriale ed ora mi sto dedicando alla formazione della crescita personale.

2 commenti su “La volontà del bambino secondo Maria Montessori”

    1. Grazie Annarita per aver letto l’articolo e averci lasciato un tuo messaggio!
      Continua a seguirci, per nuovi contenuti!
      Un caro saluto

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