La scienza si chiede oggi quando incominci la vita e l’attaccamento.
C’è un tempo, prima della biologia della vita, che è un mistero, un miracolo in senso sacro, che avvince alla vita.
Esiste una dimensione dell’esistere che inizia prima della nascita. La storia del nostro venire al mondo è una danza che incarna progressivamente dei misteri.
Psicologia prenatale
La scienza di oggi li riconosce e li riscopre. I neuroscienziati contemporanei dialogano con i filosofi perché arrivano a un punto del sapere nel quale contemplano che c’è altro, che non possono spiegare ma solo intuire.
La psicologia gestazionale e perinatale trova una strada di maggior ascolto e interesse. E, alla domanda posta all’inizio, gli psicologi gestazionali rispondono che la vita e l’attaccamento iniziano prima della nascita.
L’epigenetica lo conferma. Tutto ha inizio da una danza di cellule, da onde elettromagnetiche che emanano luce al sorgere di una nuova vita.
Dialogo cellulare precoce
Nel dettaglio, è definito “Cross Talking” il dialogo tra l’intelligenza cellulare del piccolo con quella della sua mamma, già nei primi otto giorni dal concepimento.
L’annidamento è un periodo magico e ancestrale. È la ricerca del luogo in cui rimanere e crescere. È un atto di scelta, di uno spazio in cui annidarsi, un dialogo elettromagnetico con la mucosa della madre.
A partire da questa scoperta, si definisce quel piccolo essere un individuo che si autodefinisce, che sceglie e comunica, a soli otto giorni dal suo concepimento.
È necessario un campo, uno spazio interno che lo accolga.
Importanza dell’ambiente materno
“È l’ambiente che determinerà il benessere del bambino”, ci ricorda Maria Montessori.
Lei aveva compreso l’importanza e l’influenza dell’ambiente che comunica al bambino, fino ad essere assorbito. Per tale ragione, è auspicabile sia accogliente e curato, fin dal ventre della madre, dove tutto inizia.
Il bambino, infatti, per nove mesi è un organo del corpo della mamma, è un tutt’uno con lei. Tant’è che il sistema immunitario della mamma sopprime le risposte immunitarie verso il corpo estraneo che è, a tutti gli effetti, trattato come un organo della madre.
Ed essendo una parte della madre, è allora la sua storia, il suo rapporto con i genitori, le sue memorie, le sue paure, le sue gioie, quello che mangia, quello che sogna e sente.
Cure prenatali fondamentali
Ancor prima della nascita, sono dunque fondanti e necessarie, per il piccolo, le cure verso la madre.
Solo da pochi anni, noi occidentali abbiamo scoperto che la prima impronta impressa al nucleo emotivo e psicologico dell’essere umano inizia dal concepimento e si consolida con l’annidamento, per poi svilupparsi nei nove mesi di gestazione.
Il bambino nell’utero materno lavora intensamente per prepararsi alla vita che verrà. È una creatura consapevole, che sente, capace di provare sensazioni.
Sviluppa una serie di competenze che lo mettono nella condizione di adattarsi all’ambiente e di comunicare sia con la madre sia con il mondo esterno.
Tutte le esperienze sensoriali che il feto compie determineranno il suo sviluppo, la sua personalità come sorta di imprinting.
Comunicazione psico-tattile
Il tatto e l’udito sono tra i canali privilegiati di comunicazione col e del feto. Grazie alla valenza profonda del tatto, è possibile stabilire precocemente una comunicazione psico-tattile con il proprio bambino.
Massaggiare teneramente il ventre materno, accompagnando gesti e carezze con dolci parole, canti materni e melodie, crea un dialogo.
Parlare al bambino in modo diretto, stimolando il contatto, favorisce lo sviluppo dell’udito nel feto, la memorizzazione del linguaggio ed accresce lo stato di sicurezza, fiducia e attaccamento del piccolo.
Movimenti intrauterini ed emozioni
Quel piccolo che comunica, intenzionalmente, anche con i suoi movimenti intrauterini, attraverso i quali esplora, compie azioni di auto protezione, di espressione della propria individualità, esprime bisogni, emozioni e processi cognitivi.
Il bambino prenatale risulta una persona consapevole, un soggetto in grado, fin da subito, di percepire, provare emozioni, avere memoria ed interagire.
La gestazione e la vita del bambino nell’utero non riguardano solo la diade genitore-bambino.
Supportare le gestanti e le coppie affinché vivano gravidanze il più possibile serene può avere un impatto più ampio, perché dare alla luce bambini che abbiano un buon imprinting ed impronte di nascita positive potrebbe influenzare l’intera società.
Scriveva Eva Reich: “I primi delicati attimi di vita hanno un’importanza enorme. Essi costituiscono il fondamento del nostro benessere fisico e psichico. Abbiamo bisogno di pace sulla Terra e la pace comincia nel ventre materno”.
1 commento su “La vita prima della nascita: scoperte sulla psicologia prenatale”
Articolo interessantissimo che fa luce su un tema così sottovalutato al giorno d’oggi. Quando inizia la vita ? La vita inizia ben prima della nascita ed è una vita che interagisce con l’esterno. Dunque non un essere amorfo, non un banale “grumo di cellule” ma un sistema vivente con un cuore pulsante. La vita rimane il mistero più affascinante e maestoso che esista. È nostro compito custodirla fin dagli albori per il bene di tutta l’umanità.
Grazie per questi spunti che fanno vibrare il cuore.