Sono solo parole…
Scrivere. Impariamo fin da piccoli a scrivere, ma ancora non sappiamo che le parole sono… magiche! Fin da subito è un susseguirsi di suoni e simboli che nel tempo diventano automatici, e componiamo frasi proprio come sto facendo io ora.
Ma la magia? Ogni parola infatti custodisce la magia della parola stessa. Anche solo il poterla pronunciare e arbitrariamente decidere che una sedia si chiama “sedia” è magia, è linguaggio, cultura, retaggio e tradizioni tutte insieme.
E allora visto che ci avviciniamo al periodo più magico dell’anno e siamo in chiusura di questo 2023, vorrei proporvi di restituire la magia anche alle parole. Penso che sia un bel modo di far comprendere anche ai più piccoli quanto le parole possano nascere dentro di noi, germogliare e fiorire se custodite con amore.
Parlo delle parole dell’anno, una tradizione di cui non si conosce il nome di chi le ha iniziate, ma si tratta di parole guida che nascono dentro di noi come un sentire carico di noi stessi e che ci accompagnano lungo l’anno nuovo.
Servono a guidarci. In questo percorso, ogni tanto, fermandoci a osservare a che punto siamo, possiamo capire se stiamo percorrendo la strada che ci porta alla realizzazione della “parola-guida” o se ci siamo smarriti.
Come ritrovare la magia
Che cosa intendo nel pratico? Prendetevi alcuni giorni per pensare a quale sentimento sentite più forte dentro di voi, quale cammino vorreste intraprendere nel nuovo anno.
Lasciate germogliare la parola dentro di voi per capire se è quello che desiderate davvero. Attenzione: non sarà nulla di materiale, ma qualcosa che vi guidi.
A gennaio segnatevi questa “parola-guida” ovunque: sull’agenda, sul cellulare, insomma, che sia sempre con voi, e naturalmente percorrete l’anno nuovo con questa consapevolezza.
Volete sapere alcune delle parole magiche che mi hanno guidato in questi anni?
Per questo 2023 c’era “togliere”, e in parte sono riuscita a farlo, poi c’era “consapevolezza”, forse l’anno in cui sono stata più certa di aver compreso appieno la parola-guida. Poi c’è stato “studio”, inteso nelle sue varie accezioni, soprattutto formazione, ma anche capire che cosa volevo crearmi come background.
Non mi resta che augurarvi Buon Natale e Buon Anno Nuovo!